Ipovisione

Argomento: Oftalmologia
Il suo contributo è fondamentale nella rieducazione del paziente ipovedente.

L'ipovisione è una condizione patologica ed irreversibile che consiste nella riduzione dell'acuità visiva e/o del campo visivo.
Le cause di ipovisione sono tante e la variabilità dello "stato di ipovisione" è strettamente legato alla patologia di base.
Esistono patologie che:
- interessano la retina (vedi la degenerazione maculare legata all'età o la retinopatia diabetica con edema maculare importante) che determinano danni importanti, tali da ridurre drasticamente la qualità e la quantità del visus, e che rendono il paziente incapace di svolgere le azioni quotidiane di una vita normale, per esempio leggere, usare il computer, camminare, ecc..
- incidono sul campo visivo (glaucoma, retinite pigmentosa) che pregiudicano deambulazione e l'orientamento del malato.
- ma possono essere anche di tipo traumatico e coinvolgere altre strutture dell'occhio.
 
COSA VUOL DIRE ESSERE IPOVEDENTE? Per esempio:
  1. Vedere il viso di una persona ma non cogliere i colori dei suoi occhi
  2. Avvicinarsi per guardare meglio
  3. Non riconoscere i colleghi al di fuori dal contesto lavorativo
  4. Leggere solo i titoli dei giornali e dei libri
  5. Guardare sconsolati i menù e prendere sempre la pizza margherita
  6. Non fidarsi di attraversare nemmeno sulle strisce
  7. Scoprirsi diversi quando si è stati normali fino al giorno prima
L'ipovisione si distingue in centrale e periferica:
1) centrale: è focalizzata in attività che richiedono una fine risoluzione dei dettagli
2) periferica: finalizzata alla rieducazione dell'orientamento e mobilità.
Quando si parla di ipovisione occorre valutare non solo l'acuità visiva ma anche la qualità del visus, la percezione dei colori, la sensibilità al contrasto, il campo visivo che possono determinare singolarmente deficit visivi gravi ed ipovisione.
 
 
E' IMPORTANTE PRECISARE CHE L'IPOVEDENTE VEDE MOLTO MALE
MA NON E' CIECO.
Infatti, l'obiettivo essenziale della riabilitazione visiva è quello di conservare le potenzialità visive del soggetto ottimizzandole il più possibile.
La riabilitazione è rivolta a tutti: bambini e adulti e va personalizzata in base alla patologia, età ed esigenze e dopo un'attenta valutazione ortottica.
RIABILITAZIONE ADULTI: finalizzata ad insegnare al paziente a vedere con una zona retinica che di norma non è deputata a questo compito ma che è sana e pertanto utilizzabile per lo scopo. Il paziente adulto viene invitato a prendere coscienza delle potenzialità visive residue e si cerca di fargliele  utilizzare al meglio con l'aiuto di ausili visivi idonei.
RIABILITAZIONE BAMBINI: finalizzata a sviluppare al massimo le potenzialità visive integrandole con gli altri sensi alla scoperta di se e del mondo che lo circonda, accompagnandolo nelle fasi della sua vita (esplorazione del mondo, giocare, la scuola, l'ambiente).
L'Ortottista è l'unica figura professionale deputata a questo e può aiutare le persone con disabilità visive a sfruttare quella parte di retina ancora sana sviluppando e stabilizzando un nuovo punto di fissazione (visione) e rieducando la coordinazione oculo-manuale e del corpo con il residuo rimasto anche se è ridotto e laterale.
PERCHE' INTRAPRENDERE LA RIABILITAZIONE VISIVA?
Per un miglioramento della qualità di vita e affinché un soggetto affetto da disabilità visiva possa avere una normale vita di relazione, ossia

LEGGERE, GUARDARE LA TV, FARE LA SPESA, PAGARE LE BOLLETTE, CUCINARE, PRATICARE SPORT, BALLARE , ecc.